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venerdì 29 gennaio 2016

Cnr: Obesità, una molecola per il diabete spegne l’appetito

Uno studio dell'Ifc-Cnr e dell'Università del Texas pubblicato sulla rivista Diabetes dimostra che l'assunzione di exenatide nei soggetti prediabetici aumenta non solo il metabolismo dell'insulina, ma anche quello delle aree cerebrali coinvolte nei meccanismi di controllo di fame e sazietà, regolando la risposta dell'appetito

 

È noto che i soggetti con insulino resistenza, specialmente se obesi e/o diabetici, hanno un difetto nel rilascio/azione dell'ormone intestinale 'glucagon like peptide-1 (Glp-1)'. Il Glp-1 viene prodotto dopo un pasto aumentando il rilascio di insulina e favorendo la diminuzione degli zuccheri nel sangue. Questo ormone agisce anche su altri organi, in particolare fegato, cuore, e cervello migliorandone il metabolismo, ma viene subito degradato dall'enzima Dpp-4. Per questo motivo sono stati messi a punto dei farmaci basati su analoghi sintetici dell'ormone Glp-1 resistenti all'azione dell'enzima Dpp-4 e già utilizzati nella cura del diabete. 

Ora un gruppo di ricerca diretto da Amalia Gastaldelli dell'Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr) di Pisa, che comprende l'Università del Texas Health Science Center di San Antonio, ha studiato come il Glp-1 agisce sulle aree del cervello che regolano il senso della fame. I risultati sono pubblicati sulla rivista Diabetes.

"Abbiamo valutato il metabolismo cerebrale (tramite Pet) dopo l'assunzione di 75 grammi di zucchero e testato l'effetto di un analogo del Glp-1, il farmaco 'exenatide', in 15 soggetti con prediabete o diabete di nuova diagnosi", spiega Gastaldelli, ricercatrice Ifc-Cnr. "Il lavoro dimostra come nell'uomo, già dopo una singola somministrazione di questo ormone sintetico, vi sia un miglioramento del metabolismo del glucosio sia cerebrale che sistemico. Si è osservato che nelle due ore successive all'assunzione di zucchero la singola somministrazione di exenatide aumenta, rispetto al placebo, anche il metabolismo delle aree cerebrali coinvolte nei meccanismi di controllo della fame e della sazietà e in zone deputate al sistema dell'appagamento da cibo. In sostanza, il farmaco aumenta la risposta di tali aree, mentre 'spegne' quelle dell'appetito (l'ipotalamo), spiegando, almeno in parte, i meccanismi già noti attraverso i quali pazienti che usano analoghi del Glp-1 perdono peso".

Secondo gli studi di questi ultimi anni, il cervello svolgerebbe un ruolo significativo nell'insorgenza di diabete e obesità. "Il cervello regola sia l'impulso della fame sia il modo in cui il cibo viene 'metabolizzato'. I risultati della nostra ricerca evidenziano un peso determinante dell'ormone Glp-1 in questo senso e aprono nuovi scenari nella lotta a queste malattie", conclude la ricercatrice dell'Ifc-Cnr.

Immagine
https://filesender.garr.it/filesender/?vid=0b386c90-c25c-99e8-0b31-00005759f314

Didascalia
Immagine Pet del metabolismo cerebrale del glucosio durante placebo (A, C, e D) o Exenatide (B, E, e F) in un soggetto di riferimento.

Roma, 29 gennaio 2016



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giovedì 28 gennaio 2016

Il ministro Lorenzin: “Svolta storica nella lotta alla medicina difensiva”

Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, alla notizia dell'approvazione, in prima lettura, da parte della Camera dei Deputati del disegno di legge sulla medicina difensiva ha commentato:

"E' un risultato storico, una svolta nella lotta alla medicina difensiva perché assicura  l'equilibrio tra la tutele dei medici, che hanno bisogno di svolgere il loro delicato compito in serenità, e il diritto dei cittadini dinanzi ai casi di malasanità. Il testo approvato dai parlamentari, che si è giovato del prezioso contributo della Commissione ministeriale, da me fortemente voluta e presieduta dal Prof. Alpa, cambia la responsabilità del medico sia da un punto di vista penale, poiché il medico non sarà più responsabile neppure per colpa grave se rispetta le linee guida , che civile, prevedendosi la natura extracontrattuale della responsabilità dei medici non liberi professionisti con conseguente inversione dell'onere della prova e dimezzamento del termine di prescrizione; viene, inoltre, introdotta l'azione diretta nei confronti dell'assicurazione; il tentativo obbligatorio di conciliazione pone un freno al proliferare dei contenziosi giudiziari; viene limitata, da un punto di vista della quantificazione, l'azione di rivalsa della struttura sanitaria nei confronti del medico; viene creato un fondo di garanzia per le vittime di malasanità.

Abbiamo dunque mantenuto l'impegno assunto nei confronti dei medici, grazie a un provvedimento equilibrato che consentirà loro di lavorare con maggiore serenità senza, tuttavia, pregiudicare i pazienti, che vedono comunque tutelati in modo chiaro e diretto i loro diritti".  



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mercoledì 27 gennaio 2016

Pronto Alzheimer: 4.877 richieste di aiuto nell'ultimo anno

SMS solidale al 45503 fino al 6 febbraio

Pronto Alzheimer dà sostegno ai familiari dei malati sono 4.877 le richieste di aiuto solo nell'ultimo anno


02-809767 è il numero di Pronto Alzheimer, la prima linea telefonica in Italia di aiuto e consulenza per i familiari dei malati.

45503 è il numero di sms solidale che si può comporre fino al 6 febbraio 2016 per sostenere questo fondamentale servizio della Federazione Alzheimer Italia, che da 22 anni è a fianco di malati e familiari per farli sentire meno soli.

4.877 sono le richieste di aiuto giunte a Pronto Alzheimer nel 2015; di cui 244 si contano nelle sole ultime due settimane di dicembre. E nel complesso dei 22 anni di vita della linea telefonica, le chiamate arrivate da tutta Italia e a cui è stata data una risposta, un consiglio, un'indicazione sono 140.000.

Anche da queste cifre della linea telefonica si registra che la malattia di Alzheimer - che rappresenta il 60% dei casi di demenza - è in continuo, costante e preoccupante aumento.

Si calcola infatti (secondo l'ultimo Rapporto Mondiale Alzheimer, datato settembre 2015) che in Italia la demenza colpisca 1.241.000 persone, che diventeranno 1.609.000 nel 2030 e 2.272.000 nel 2050. I nuovi casi nel 2015 sono 269.000 e i costi ammontano a 37.6 miliardi di euro.
Nel mondo si stima che siano 46,8 milioni le persone affette da una forma di demenza.

Nel dettaglio, Pronto Alzheimer fornisce informazioni sulla malattia di Alzheimer e la sua gestione, consulenze legali, previdenziali, psicologiche, sociali e di terapia occupazionale (per suggerire le strategie che possono semplificare le attività di vita quotidiana); segnala le strutture sanitarie e sociali adeguate, invia materiale illustrativo e informativo.

Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18 (negli altri orari e durante il fine settimana risponde una segreteria telefonica) ed è gestito da una struttura dedicata composta da 2 persone affiancate da volontari.

"Dal 1993 noi della Federazione Alzheimer Italia operiamo per migliorare la qualità di vita dei malati e delle loro famiglie" - commenta la presidente Gabriella Salvini Porro - "Pronto Alzheimer è un servizio fondamentale che non faremo mai mancare a chi possiamo dare la forza di non essere soli".

www.alzheimer.it



Numero di SMS solidale: 45503. Periodo: dal 17 gennaio al 6 febbraio 2016.
Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari personali TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile, CoopVoce e Tiscali. Sarà di 2 euro anche per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa Vodafone e TWT; sarà invece di 2/5 euro con chiamata da rete fissa Telecom Italia, Infostrada, Fastweb e Tiscali.

La malattia di Alzheimer - Demenza è un termine usato per descrivere diverse malattie che comportano l'alterazione progressiva di alcune funzioni (memoria, pensiero, ragionamento, linguaggio, orientamento, personalità e comportamento) di severità tale da interferire con gli atti quotidiani della vita. La demenza non ha confini sociali, economici, etnici o geografici. La malattia di Alzheimer è la più comune causa di demenza (rappresenta il 60% di tutti i casi). È un processo degenerativo che colpisce progressivamente le cellule cerebrali, provocando quell'insieme di sintomi che va sotto il nome di "demenza", cioè il declino progressivo e globale delle funzioni cognitive e il deterioramento della personalità e della vita di relazione. Il Rapporto Mondiale Alzheimer 2015 rileva che ci sono nel mondo 46,8 milioni di persone affette da una forma di demenza (nel 2010 se ne stimavano 35 milioni), cifra destinata quasi a raddoppiare ogni 20 anni. I nuovi casi di demenza sono ogni anno oltre 9,9 milioni, vale a dire un nuovo caso ogni 3,2 secondi. In Italia si stima che la demenza colpisca 1.241.000 persone (che diventeranno 1.609.000 nel 2030 e 2.272.000 nel 2050). I nuovi casi nel 2015 sono 269.000 e i costi ammontano a 37.6 miliardi di euro.

Federazione Alzheimer Italia, rappresentante unico per l'Italia di Alzheimer's Disease International (ADI), è la maggiore organizzazione nazionale non profit dedicata alla promozione della ricerca medica e scientifica sulle cause, la cura e l'assistenza per la malattia di Alzheimer, al supporto e sostegno dei malati e dei loro familiari, alla tutela dei loro diritti in sede sia amministrativa sia legislativa. Riunisce e coordina 47 associazioni che si occupano della malattia e opera a livello nazionale e locale per creare una rete di aiuto intorno ai malati ed ai loro familiari. www.alzheimer.it - www.facebook.com/alzheimer.it - https://twitter.com/alzheimeritalia



martedì 26 gennaio 2016

Antidolorifico senza controindicazioni: da oggi si può

Con l'OK del Ministero della Salute arriva in Italia un antidolorifico naturale senza controindicazioni né effetti collaterali.


Quante e quali sono le controindicazioni del più comune antidolorifico in commercio? Basta dare un'occhiata al bugiardino e scorrere la lista, abbastanza lunga, di cui cito fra tutte l'ulcera gastrica.
Non è una pillola, non è uno sciroppo e non è un cerotto. 

E' un combinato di coprimaterasso e coperta, ma in realtà si tratta di due veri e propri dispositivi medici antalgici di Classe 1 che fanno parte integrante di una nuova terapia che combatte e vince il dolore.
Non avendo controindicazioni né effetti collaterali, il nuovo antidolorifico non necessita di ricetta medica.

Il segreto in una nuova biomolecola
Il segreto di questo trattamento antidolorifico naturale al 100% denominato Kristal Med è l'azione di una nuova biomolecola, frutto della scoperta di un team di ricercatori sudcoreani che ha studiato i minerali dei fanghi terapeutici: una scoperta, quindi, che unisce conoscenze antiche a tecnologie avanzate.

Attraverso un processo di nanotecnologia, questa molecola è stata integrata nella pregiatissima lana merino pettinata superwash di un coprimaterasso e di una coperta ed agisce durante il sonno non solo per combattere il dolore e gli effetti dello stress ma anche per risanare e riparare cellule e tessuti. 

I due dispositivi medici ricevono i raggi FIR emessi dal nostro corpo, la nuova biomolecola amplifica questi raggi di 500/600 volte e li restituisce all'organismo per agire da antidolorifico.

Le patologie trattate dalla nuova terapia
L'azione della molecola va a migliorare il sistema immunitario, il metabolismo e la circolazione sanguigna (incrementando l'ossigenazione delle cellule e velocizzando l'eliminazione delle tossine come un potente anti-ossidante). In sostanza, ristabilisce l'equilibrio e l'armonia del nostro corpo.

Funziona sui dolori articolari, reumatici, muscolari, artrosi, lombalgia, artrite, cefalea a grappolo ed essendo anti-ossidante migliora anche la pelle.
L'antidolorifico Kristal Med è stato testato al CNR e certificato al Centro di Scienze Motorie e Rieducazioni Funzionali Kinetec.

Sperimentata su diversi pazienti in varie cliniche, la terapia ha dato questi risultati:
-       Il 96% ha riscontrato subito benefici
-       Il 52% è, addirittura, guarito da determinate patologie.
Sono disponibili Report di valutazione clinica che attestano la validità e l'efficacia della terapia.

sito  www.kristalmed.it

 Rosanna Nisticò

After causing the 2009 pandemic, A(H1N1) circulates as a seasonal human influenza virus. The influenza vaccine will protect against it

WORLD HEALTH ORGANIZATION REGIONAL OFFICE FOR EUROPE


Statement by Dr Nedret Emiroglu, Director Communicable Diseases and Health Security, WHO Regional Office for Europe
 
26 January 2016, Copenhagen, Denmark --- The A(H1N1) virus – causing what was commonly called "swine flu" in the past – caused an influenza (flu) pandemic in 2009, and has continued to circulate since then as a seasonal human flu virus.

In 2009, the world's population had little immunity to A(H1N1) because it was new. Thus, it caused a global epidemic, with 100 000–400 000 estimated deaths that year alone.

After 2009, A(H1N1) started circulating as an annual seasonal flu virus, along with the A(H3N2) and B viruses, although different viruses can predominate in each flu season. In the 2015–2016 season, several countries in the European Region are experiencing severe cases and deaths due to A(H1N1).

No evidence that seasonal A(H1N1) is more harmful than the pandemic virus
Seasonal A(H1N1) has not changed significantly from the 2009 pandemic virus.

Since its emergence in 2009, A(H1N1) has been known to cause severe disease in otherwise healthy, younger adults, in contrast to the A(H3N2) virus, which causes severe disease and death especially in elderly people. Countries where the A(H1N1) virus is circulating can expect an increase in the level of severe disease and death in young, otherwise healthy adults, including pregnant women.

Current flu vaccine expected to provide good protection
Each season, a flu vaccine is developed to protect against the viruses that research suggests will circulate. The vaccine for the 2015–2016 season in the northern hemisphere includes A(H1N1), A(H3N2) and B virus strains.

There are indications that this season's vaccine is a good match with most of the seasonal flu viruses: that is, the viruses in the vaccine are closely related to those circulating among people. The current vaccine is therefore expected to provide good protection.

As certain groups of people are at higher risk of severe disease, we at WHO strongly recommend that they be vaccinated against flu every year. These include people aged over 65, residents of institutions for older and disabled people, pregnant women, anyone with chronic conditions such as heart or lung disease or chronic neurological conditions, and children aged 6–59 months.

People with severe or unusual flu-like symptoms should contact their physicians
No matter the type of flu virus involved, flu is always unpleasant, but it is usually mild, and most people recover quickly. People with symptoms such as coughing, sneezing, sore throat, headache and a slight temperature can rest at home and visit a local pharmacy for advice and/or to get some painkillers and decongestants.

People who develop any severe symptoms, do not improve within 72 hours from their onset or are at increased risk of severe disease should consult their physicians, so that treatment with antiviral drugs (oseltamivir or zanamivir) can start as early as possible. Such treatment should not be delayed to wait for the results of flu tests.



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Caffè ed effetti benefici sulla salute: quanto ne sappiamo?

Una nuova ricerca sul consumo di caffè, condotta dall'ISIC (Institute for Scientific Information on Coffee), rivela che meno della metà degli europei conosce gli effetti della bevanda sulla salute ed evidenzia che i messaggi nutrizionali vengono spesso poco compresi dai consumatori

 

26 gennaio 2016 – Il caffè è una bevanda molto amata e consumata in numerosi paesi del mondo:  nel vecchio continente il 40% degli europei decide di iniziare la giornata con una tazzina di caffè.


Tuttavia gli amanti del caffè non sempre conoscono i benefici che un consumo corretto ed equilibrato di questa bevanda può apportare al benessere dell'organismo. Lo dimostra una recentissima ricerca internazionale condotta dall'Institute for Scientific Information on Coffee (ISIC) su un campione di 4.000 consumatori in 10 Paesi europei1: 7  europei su 10 ritengono di seguire uno stile di vita salutare, ma più di metà degli intervistati non conosce quali benefici possano derivare dal consumo di questa bevanda.


In particolare, la ricerca mostra ancora miti da sfatare e conoscenze da implementare, rispetto a comportamenti e corretti stili di vita che possono aiutare a ridurre il rischio di insorgenza dei maggiori disturbi che affliggono la società occidentale, come diabete di tipo 2, Alzheimer, cancro2, disturbi cardiovascolari3, effetti di un eccessivo consumo di alcool4.

L'età rappresenta un fattore determinante: i più giovani e i più anziani mostrano il maggiore "gap" di conoscenze.

 

Tuttavia,  dalla ricerca emergono in realtà che le preoccupazioni quotidiane di salute sono considerate prioritarie in termini di rischi a lungo termine.

 

CAFFE' E SALUTE: QUANTO NE SANNO GLI EUROPEI? 

Caffè e diabete di tipo 2: il 71% degli europei crede che bere il caffè non aiuti a ridurre il rischio di diabete di tipo 2; l'evidenza epidemiologica ha dimostrato che il consumo di tre o quattro tazze di caffè al giorno, comparato con il consumo nullo o inferiore a due tazze al giorno, può essere associato a una riduzione approssimativa del 25% del rischio di sviluppo del diabete 2 5,6.


Caffè e declino cognitivo: il 63% degli europei crede che bere il caffè non contribuisca a ridurre declino mentale nelle persone anziane. Sul morbo di Alzheimer e il Parkinson invece le ricerche suggeriscono che un regolare, moderato consumo di caffè per tutta la vita, da 3 a 5 tazze al giorno, è associato ad un ridotto rischio (fino al 20%) di sviluppare la malattia di Alzheimer 7. Il consumo di caffeina è anche associata a un minor rischio di sviluppo della malattia di Parkinson8.


Caffè e performance mentali: il 79% degli europei ritiene che un moderato consumo di caffè

possa aumentare la concentrazione e la vigilanza. Lo conferma l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA):  l'assunzione di 75 mg di caffeina (una tazzina di caffè circa) può incrementare l'attenzione e la vigilanza9.


Caffè e sistema cardiovascolare: il 42% degli europei ritiene che bere caffè faccia male al cuore e al sistema cardiovascolare. In realtà, numerose evidenze scientifiche suggeriscono invece un'associazione tra consumo di caffè e diminuzione del rischio cardiovascolare, e che un consumo giornaliero moderato (3-5 tazzine al giorno) possa avere effetti positivi10,11.

 

ITALIANI PIU' CONSAPEVOLI

Confrontando i dati italiani con quelli europei, è emerso che gli Italiani sono i più consapevoli dei benefici del caffè: il 75% dei nostri connazionali pensa che il consumo di questa bevanda possa influire positivamente sulla salute, mentre più della metà degli europei ha le idee confuse sul ruolo del caffè per l'organismo. Gli italiani dichiarano di volerne sapere di più in fatto di nutrizione e benessere: il 56% degli intervistati ha, infatti, affermato di volere maggiori informazioni per seguire uno stile di vita sano.

 

In Italia, il caffè è parte integrante dello stile di vita del Paese: viene consumato prevalentemente a casa (77%), al bar (45%) e al lavoro (41%). Addirittura, il 61% degli italiani intervistati afferma di non immaginare una vita senza caffè. Il 65% ne ama il gusto e il 36% l'aroma; il 43% lo beve perché fa iniziare bene la giornata, il 20% perché chiude bene il pasto, il 19% perché rappresenta un abitudine a cui non poter rinunciare, il 10% perché aiuta a socializzare con la famiglia, i colleghi e gli amici, il 9% perché consente di ritagliarsi una pausa di relax e il 2% perché è la bevanda preferita.

 

ITALIANI E BENESSERE

Di seguito qualche ulteriore approfondimento dalla ricerca per quanto riguarda abitudini e comportamenti degli Italiani:

·         il 76% considera il proprio stile di vita 'abbastanza salutare' e 'molto salutare' rispetto alla media europea (70%)

·         il 74% ritiene che il consumo di caffè aiuti a ridurre il rischio di diabete di tipo 2

·         Quasi 9 italiani su 10 pensano che il caffè aiuti la concentrazione e la vigilanza

·         Oltre metà degli intervistati ritiene che migliori le performance sportive

·         il 63%, come proposito per il nuovo anno, vorrebbe fare più attività fisica, il 54% vorrebbe mangiare in maniera più sana e 38% vorrebbe perdere peso

·         il 25% degli italiani vorrebbe sentirsi più energico e meno stanco (il Paese più "stanco" è la Finlandia, con il 45% di finlandesi preoccupato per la stanchezza)

·         l'Italia invece è il paese più stressato, con oltre un terzo degli intervistati che si dichiarano preoccupati.

 

 

Gli effetti benefici del caffè sul benessere dell'organismo risultano da numerosi studi: un consumo moderato di caffè (3-5 tazzine al giorno)12 è stato associato ad una gamma di effetti fisiologici desiderabili e ben si adatta ad una dieta sana e a uno stile di vita attivo.

Per maggiori informazioni sulla ricerca: www.coffeeandhealth.org

 

Riferimenti bibliografici

1.       4119 respondents across 10 European countries were surveyed by ISIC in November 2015

2.       World Health Organization, 'Cancer: Data and Statistics' Available at:  http://www.euro.who.int/en/health-topics/noncommunicable-diseases/cancer/data-and-statistics

3.       World Health Organization, 'Cardiovascular diseases: Data and Statistics' Available at:  http://www.euro.who.int/en/health-topics/noncommunicable-diseases/cardiovascular-diseases/data-and-statistics

4.       World Health Organization, 'Alcohol use: Data and Statistics' Available at:  http://www.euro.who.int/en/health-topics/disease-prevention/alcohol-use/data-and-statistics

5.       Huxley R. et al. (2009) Coffee, Decaffeinated Coffee, and Tea Consumption in Relation to Incident Type 2 Diabetes Mellitus. Arch Intern Med, 169:2053-63.

6.       Zhang Y. et al. (2011) Coffee consumption and the incidence of type 2 diabetes in men and women with normal glucose tolerance: The Strong Heart Study. Nutr Metab Cardiovasc Dis. 21(6):418-23.

7.       Santos C. et al. (2010) Caffeine intake and dementia: systematic review and meta-analysis. J Alzheimers Dis, 20(1):187-204.

8.       Palacios N. et al. (2012) Caffeine and Risk of Parkinson's Disease in a Large Cohort of Men and Women. Movement Disorders, 1;27(10):1276-82

9.       EFSA Panel on Dietetic Products, Nutrition and Allergies (NDA) (2011) Scientific Opinion on the substantiation of health claims related to caffeine and increased fat oxidation leading to a reduction in body fat mass (ID 735, 1484), increased energy expenditure leading to a reduction in body weight (ID 1487), increased alertness (ID 736, 1101, 1187, 1485, 1491, 2063, 2103) and increased attention (ID 736, 1485, 1491, 2375) pursuant to Article 13(1) of Regulation (EC) No 1924/20061. EFSA Journal;9(4):2054

10.    European Heart Network, 'European Cardiovascular Disease Statistics 2012' Available at: http://www.ehnheart.org/cvd-statistics.html

11.    Ding M. et al (2014) Long-term coffee consumption and risk of cardiovascular disease: a systematic review and a dose-response meta-analysis of prospective cohort studies. Circulation. 129(6):643-59

12.    Harvard T.H. Chan School of Public Health, 'Moderate coffee drinking may lower risk of premature death' [video] Available at: http://www.hsph.harvard.edu/news/press-releases/moderate-coffee-drinking-may-lower-risk-of-premature-death/




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SALUTE, CON ALLARME OBESITA’ A DIETA 17 MLN DI ITALIANI

GLI ITALIANI OBESI O IN SOVRAPPESO PER REGIONE

 

Sono circa 16,9 milioni gli italiani che seguono una dieta alimentare e di questi ben 7,7 milioni dichiarano di farlo regolarmente. 

E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare l'allarme sulla  presenza idi 27 milioni di italiani obesi (quasi sei milioni) o in sovrappeso (21 milioni), poco meno del 60% del totale, sulla base del documento "Il burden of disease dell'obesita' in Italia", realizzato da Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO) Foundation. 

Secondo l'analisi della Coldiretti esistono pronunciate differenze geografiche con le regioni con il maggior numero di persone obese o sovrappeso che sono, per i maschi, il Molise (64,8 per cento), la Campania (61,6 per cento), la Sicilia (60,6 per cento), la Puglia (59,1 per cento) e la Basilicata (58,8 per cento) mentre per le femmine, la Basilicata (46,5 per cento), la Puglia (44,1 per cento), la Campania (43,7 per cento), il Molise (43,4 per cento) e la Sicilia (40,8 per cento). 

Sul versante opposto - continua la Coldiretti - si collocano il Trentino-Alto Adige, la Valle d'Aosta, il Piemonte, la Lombardia e la Liguria, con qualche variazione nella posizione di queste regioni nella classifica delle donne rispetto a quella degli uomini. 

La quota delle persone in sovrappeso e di quelle obese cresce al diminuire del titolo di studio in tutte le classi di età. Non sono solo i meno istruiti a portare un maggiore carico di obesità rispetto ai più istruiti, ma esiste un gradiente sociale, per cui ogni gruppo ha una prevalenza di obesità maggiore di quello che lo precede e minore di quello che lo segue sulla scala sociale. 

L'aumento di assunzione di energia attraverso il cibo, più che la diminuzione dello svolgimento di attività fisica, è ritenuto il principale responsabile della crescita dell'epidemia dell'obesità nei gruppi di bassa posizione sociale. 

È stato stimato - riferisce la Coldiretti - che in Italia, Danimarca, Francia, Olanda, Norvegia, Svizzera, Svezia e Gran Bretagna tra il 60 e il 100 per cento dell'aumento di peso sia da attribuire agli eccessi alimentari piuttosto che alla mancanza di attività fisica. 

A preoccupare in Italia è l'abbandono della dieta mediterranea poichè pane, pasta, frutta, verdura, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari hanno consentito agli italiani - conclude la Coldiretti - di conquistare fino ad ora record nella longevità: nell'Unione Europea l'Italia si colloca al primo posto con 80,3 anni per gli uomini e al terzo per le donne con 85,2.



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Punture accidentali di siringa, come tutelarsi?

Margherita FingerGuard, un nuovo e semplice dispositivo medico approvato dal Ministero della Salute in linea con le nuove disposizioni del D.lgs 19 Febbraio 2014 n.19, che permette agli operatori una sicura manipolazione della siringa. 

Distribuito su territorio Nazionale e Internazionale anche grazie al grande successo ottenuto alla fiera di Medica 2015.

Il 25 Marzo 2014 è entrato in vigore il nuovo Decreto Legislativo n. 19 del 19/02/2014 che recependo la direttiva 2010/32/UE impone al Datore di lavoro l’attuazione di norme preventive al fine di ridurre ferite da taglio o da punta nel settore ospedaliero e sanitario, problema ben noto a chi lavora in questo ambito.

Che cosa dice la legge? 

 
Il nuovo decreto legislativo introduce due misure di prevenzione fondamentali:
- Il divieto della pratica del reincappucciamento manuale degli aghi in assenza di dispositivi di protezione e sicurezza per le punture
- L’adozione di dispositivi medici dotati di meccanismo di protezione e di sicurezza 



Sebbene il rischio di punture accidentali da ago cavo sia a volte sottovalutato, è un problema che può avere gravi conseguenze per la salute dell’operatore sanitario (trasmissione HIV, Epatiti, Malaria). 


Basti pensare che ogni anno in Italia sono stimati più di 100.000 infortuni da esposizioni percutanea, il 63% dei quali dovuti a punture accidentali con ago cavo.

Come tutelarsi?

Carlo Giuberchio, fondatore di Margherita Inventions, ha creato un semplice e rivoluzionario dispositivo medico per proteggere gli operatori dalle punture accidentali da siringa, Margherita FingerGuard (Salvadita) che permette di compiere in completa sicurezza le semplici operazioni di manipolazione delle siringhe: rimozione del cappuccio, reincappucciamento, eliminazione e sostituzione dell’ago della siringa per attaccarlo ad un catetere venoso laddove fosse necessario.

I vantaggi di Margherita FingerGuard sono apprezzati da un utenza molto vasta in Italia e nel Mondo: dentisti, infermieri, veterinari, medici e tutti coloro che utilizzano siringhe potenzialmente esposti ad agenti infettivi.

E’ riutilizzabile e sterilizzabile (in autoclave a 121°C o 135°C), economico rispetto a qualsiasi altra alternativa, ed ecologico in quanto consente di gettare nel contenitore per taglienti e pungenti il solo ago senza la siringa, ottimizzando la gestione e il consumo degli appositi contenitori.

Cipi Medical Devices, produce e distribuisce in esclusiva il prodotto attualmente disponibile nella versione per aghi ipodermici e carpule (utilizzati dai dentisti).

Per tutte le informazioni relative a Margherita FingerGuard, considerato “l’uovo di Colombo”, potete visitare il sito www.cipimedicaldevices.com oppure direttamente sul MePA (mercato elettronico della pubblica amministrazione) nella categoria dispositivi di protezione contro ferite accidentali.

Terapia genica: aumentano gli investimenti per malattie rare ed emergenti

Il successo dei prodotti approvati per le malattie rare ha aperto la strada alle terapie basate sui geni per le malattie più diffuse, secondo 


Frost & Sullivan MILANO – 26 gennaio 2016 – Attualmente, la terapia genica sta recuperando in tutta l’industria biofarmaceutica ora che la qualità e l’efficacia della tecnologia mostrano un graduale ma netto miglioramento. Mentre le preoccupazioni relative alla sicurezza hanno condizionato l’adozione della tecnologia nelle fasi iniziali, i nuovi sistemi vettorali di somministrazione hanno favorito lo sviluppo di numerose soluzioni terapeutiche sicure e hanno dato nuovo slancio alla tecnologia.

Un’analisi di Frost & Sullivan, intitolata “Advances in Gene Therapy”, rileva che la terapia genica può essere efficace per diversi gruppi di malattie emergenti, tra cui le malattie oculari, il diabete, le malattie infettive e molti tipi di cancro. La terapia genica per le malattie genetiche rare è stata la più proficua in termini di studi clinici. Il successo di queste terapie di nicchia ha aperto la strada ad applicazioni simili nell’ambito di altre malattie ad ampia diffusione.

Per accedere gratuitamente a maggiori informazioni su questa ricerca, si prega di visitare: http://corpcom.frost.com/forms/EU_PR_AZanchi_D6BA_19Jan16

Finora, gli effetti collaterali e i costi elevati avevano reso gli organi normativi e i pazienti scettici riguardo alla terapia genica, mentre le compagnie di assicurazione sanitaria erano state riluttanti ad offrire rimborsi. Tuttavia, un numero sempre maggiore di collaborazioni tra enti di ricerca e aziende farmaceutiche al fine di comprendere la potenziale applicabilità della terapia genica per le malattie più diffuse, come il cancro, aiuterà a sviluppare cure nuove e approvate.

“Con l’aumento dei rimedi clinicamente dimostrati, è probabile che le compagnie di assicurazione inizino a riconoscere il vantaggio commerciale della terapia genica”, afferma Madhumitha Rangesa, analista del gruppo TechVision.

I progressi della tecnologia vettoriale e dei sistemi di erogazione rafforzeranno ulteriormente l’efficacia e i risultati clinici. Attualmente, l’ambito delle malattie oculari sta assistendo a un rapido afflusso di aziende dotate dei sistemi vettoriali di somministrazione appropriati in grado di trasportare piccoli carichi di geni verso siti bersaglio specifici nel corpo umano.

L'uso di terapie combinate è un’altra idea nuova che rafforzerà gli effetti terapeutici della tecnologia genetica. I settori in gara, come l’immunoterapia del cancro, si stanno già spostando verso terapie combinate all’interno del medesimo settore con fiorenti ambiti terapeutici convenzionali e non.

Una volta che il settore della terapia genica si riprenderà offrendo prodotti degni di nota, i governi di tutto il mondo interverranno per accelerare l’innovazione. Negli Stati Uniti, la crescente attenzione alle medicine di precisione in grado di rivolgersi ad uno specifico sottoinsieme di persone basandosi strettamente sul loro patrimonio genetico sta ampliando l’ambito di applicazione delle terapie basate sui geni.

“In Nord America si registra il più alto numero di studi clinici nell’ambito della terapia genica, principalmente grazie al focus sull’innovazione e alla disponibilità dei finanziamenti, - osserva Rangesa. - In termini di commercializzazione sul mercato, l’Europa ha superato il Nord America con due prodotti approvati per la commercializzazione in Europa e uno approvato per la commercializzazione in tutto il mondo; tuttavia, l’Asia sta lentamente recuperando terreno.”

Questo interesse globale verso la tecnologia attirerà investimenti e sosterrà l’evoluzione di cure basate sui geni dalla produzione e studi clinici alla commercializzazione.

Lo studio “Advances in Gene Therapy”, parte del programma TechVision, offre un’analisi esaustiva delle attuali tendenze nell’ambito della terapia genica, incluse le sfide tecnologiche, i fattori che trainano e che frenano il mercato, oltre al panorama competitivo. Riguarda le tecnologie vettoriali virali, le tecnologie non virali e le malattie interessate. Inoltre, elenca le principali aziende che operano in questo ambito, con informazioni dettagliate sul loro programma di rilasci e attività recenti.

Il programma globale TechVision di Frost & Sullivan è focalizzato sull’innovazione, il cambiamento e la convergenza e fornisce una serie di avvisi, newsletter e servizi di ricerca basati sulla tecnologia, oltre a servizi di consulenza per la crescita. L’offerta premium del programma TechVision identifica e valuta le più importanti tecnologie emergenti e rivoluzionarie con un potenziale di applicazione a breve termine. Una caratteristica unica del programma TechVision è una selezione annuale di 50 tecnologie che possono generare scenari di convergenza, possibilmente rivoluzionare il panorama dell’innovazione e guidare la crescita trasformazionale.

Chi siamo Frost & Sullivan, la Growth Partnership Company, collabora con i propri clienti per potenziare una visione innovativa che risponda alle sfide globali e alle opportunità di crescita correlate che faranno la differenza per gli operatori del mercato di oggi. Per oltre 50 anni abbiamo sviluppato strategie di crescita per le 1000 aziende più importanti a livello globale, le realtà emergenti, il settore pubblico e la comunità degli investitori. La vostra azienda è pronta per la prossima ondata di convergenza industriale, tecnologie dirompenti, crescente competizione, macro tendenze, best practice innovative, clienti in continua evoluzione e mercati emergenti?

Farmacia: il 2015 chiude con una crescita dell’1,6%


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Secondo i dati di IMS Health il mercato nel 2015 ha raggiunto i 25,3 miliardi di euro

Milano, 26 gennaio 2016 – Il mercato in farmacia nel 2015 ha raggiunto i 25,3 miliardi di Euro con una crescita dell’1,6% rispetto al 2014. Queste le evidenze emerse dai dati diffusi da IMS Health, (NYSE: IMS), società leader a livello mondiale nell’offerta di servizi informativi e di soluzioni tecnologiche dedicate al mondo healthcare.

Il trend, riferito a farmaci etici, farmaci di autocura e segmento commerciale, ha segnato un moderato rallentamento nel corso dell’ultimo trimestre in parte spiegabile con il ribasso, a partire da ottobre, dei prezzi al pubblico per alcune specialità.

Nel 2015 i fatturati di parafarmacie e corner della grande distribuzione organizzata hanno registrato risultati meno positivi in valori sul mercato commerciale (0,8% per le parafarmacie e -1,6% i corner GDO) e negativi in volumi. Il canale farmacia è l’unico a registrare segno positivo anche sui consumi (+ 1% circa).  

La domanda di salute nel nostro Paese è ancora in crescita malgrado la crisi economica. Le specialità con obbligo di prescrizione, infatti, mantengono sostanzialmente il valore del 2014 (circa 15 miliardi di Euro, -0,1%), le confezioni aumentano leggermente e i farmaci di autocura restano stabili nei consumi registrando un aumento in valori (+3,4%).

Il mercato di libera vendita, nel 2015, vale 10,2 miliardi nel canale farmacia (più del 40% del totale) e sostiene economicamente il canale con un incremento in valori del 4,1% sull’anno.

Il 2015 ha avuto un’estate lunga e soleggiata: a trainare la crescita del settore igiene e bellezza, infatti, sono i prodotti per proteggersi dal sole, oltre quelli per il trucco. La dermocosmesi, nel suo insieme, è cresciuta del 3% in fatturato e quasi del 5% in consumi, premiando le attività di promozione in farmacia.

Anche il parafarmaceutico registra un trend positivo (+2,5%): il comparto è sostenuto da prodotti per la gestione del diabete. Test del glucosio e pungidito valgono, infatti, circa il 46% del totale parafarmaco (1,1 miliardi di Euro) e crescono del 4% sia in valori che in consumi.

Il consiglio sempre più frequente dei medici oltre alla diffusa sensibilità dei pazienti per la prevenzione, contribuisce, infine, al buon andamento degli integratori: dai più generici per integrare sali minerali e vitamine, ai più specifici per coadiuvare le terapie di malattie importanti come quelle oculistiche e del sistema nervoso centrale. Questi prodotti aumentano, infatti, sia in fatturato che in confezioni vendute (rispettivamente del 7,9 e 6,4%).

lunedì 25 gennaio 2016

SANITA’, BISTURI NON TAGLIANO, DENUNCIA CHIRURGHI OSPEDALIERI

CODACONS: SANITA' REGNO DEGLI SPRECHI. GIUSTO INDIVIDUARE PREZZI PIU' BASSI, MA NON A DISCAPITO DELLA QUALITA'
 
Per il Codacons è giusto individuare i prezzi più bassi nelle forniture ospedaliere, ma questo non deve andare a discapito della qualità. Così l'associazione dei consumatori commenta l'allarme lanciato dalla Acoi, l'Associazione dei Chirurghi Ospedalieri Italiani, secondo cui ''i bisturi in Italia non tagliano più''.

"La sanità pubblica è il regno incontrastato degli sprechi e dell'uso distorto dei soldi della collettività – afferma il Presidente Carlo Rienzi – In tal senso mettere un freno agli sperperi ricorrendo ad acquisti centralizzati e a prezzi identici per tutti gli ospedali d'Italia, è una scelta sacrosanta. La qualità però, considerata anche la delicatezza del settore, deve essere sempre garantita, e per questo devono essere gli stessi medici e chirurghi a curare la qualità, i requisiti e le caratteristiche delle dotazioni ospedaliere, assumendosi in prima persona la responsabilità delle forniture, in modo da evitare situazioni come quella denunciata oggi dalla Acoi".

venerdì 22 gennaio 2016

FARMACO SALVAVITA RYTMONORM 325 INTROVABILE NELLE FARMACIE DÌ MILANO

La casa farmaceutica Abbott non da spiegazioni

IL CODACONS RICHIEDE intervento AL ministro DELLA salute

 

Tutte le farmacie di Milano e hinterland, salvo forse rare eccezioni, dicono la stessa cosa: scorte esaurite, farmaco introvabile.


La casa produttrice dell'importante farmaco in questione, Abbott Italia, alle richieste di chiarimenti, danno la stessa risposta laconica: "Il farmaco tornerà in distribuzione solo dall'8 febbraio prossimo"


Alle perplessità e spiegazioni circa il perché di un simile atto di inciviltà e di cinismo, non c'è risposta "In quanto – ha detta di una operatrice – la Abbott non si interfaccia con privati ma solo con istituzioni, enti, distributori".


E chi finirà le scorte prima? E chi le ha già finite? Nota bene: di questo farmaco che è a rilascio ritardato (la molecola è il propafenone) non esistono in commercio prodotti equivalenti.


Il Codacons richiede l'intervento immediato dell'On. Beatrice Lorenzin per far si che il farmaco sia nuovamente disponibile presso le farmacie della provincia milanese.





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La linea “Stuffer Liberi dal Lattosio” cresce. Sul mercato i nuovi Fiocchi di Latte

Non si ferma l'ampliamento della linea "Stuffer Liberi dal Lattosio" che, dopo il successo di yogurt e dessert, lancia sul mercato i Fiocchi di Latte da 150 g, un formaggio fresco, magro e con meno dello 0,1% di lattosio.

 

L'azienda altoatesina Stuffer, sempre attenta alle esigenze del consumatore e consapevole del fatto che oggi sempre più persone soffrono di intolleranze, lancia sul mercato una nuova referenza dedicata a tutti coloro che vogliono alimentarsi con leggerezza, senza rinunciare al gusto del formaggio fresco.

Da oggi sul mercato è disponibile la nuova referenza, i Fiocchi di latte senza lattosio gluten free, nel pratico formato da 150 g, privi di conservanti e allergeni e con solo il 2,2% di grassi per 100 g di prodotto. Un piacere leggero ma gustoso in vendita nei al banchi frigo delle principali catene della Gdo italiana a partire da € 1,09. 

La gamma "Stuffer Liberi dal Lattosio" include attualmente 12 referenze ed è in continuo ampliamento grazie all'accurata attività di ricerca attuata dall'azienda di Bolzano che ha come obiettivo quello di proporre sempre più prodotti a base di latte per gli intolleranti al lattosio.

L'azienda Stuffer da oltre cinquant'anni porta sulle tavole dei consumatori italiani prodotti genuini e ricchi di gusto, grazie ad un'attenta selezione delle materie prime e ad un rigoroso sistema di controllo qualità. 

www.stuffer.it



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Calo Vaccinazioni: "Rischi reali sulla salute a causa della disinformazione in rete"

Roma, 22 gennaio 2016 - Ogni giorno assistiamo ad assurde e furiose “battaglie” in rete riguardo l'argomento vaccini. La più diffusa è quella portata avanti in nome di una teoria ideologica, cioè non basata su prove scientifiche, secondo la quale i vaccini provocano l'autismo. È possibile immaginare che possa esistere un bisogno emotivo che voglia necessariamente inquadrare nei vaccini un capro espiatorio?
Se internet ha facilitato la comunicazione di massa, la sua incontrollabile “globalizzazione” ha favorito un’enorme diffusione di informazioni, i cui effetti inevitabilmente hanno ripercussioni, nel bene o nel male, nel vissuto reale.
Come districarsi quindi tra social, blog, siti, forum, motori di ricerca per riconoscere le fonti attendibili e le informazioni serie e non cadere nei tranelli psicologici della comunicazione?
Chi si affida oggi alla rete per cercare informazioni in tema di vaccini, trova due schieramenti polari: da una parte la scienza che cerca di far comprendere l’inconsistenza delle correnti antivacciniste, dimostrando, attraverso studi scientifici, come il rifiuto ostinato alle vaccinazioni si basi esclusivamente su paure, ideologie e, paradossalmente, bisogni; dall’altra informazioni errate e fuorvianti, che generano confusione, allarmismo, disaffezione e sfiducia nei confronti della scienza. Queste ultime riescono a colpire l’attenzione stimolando l’emotività del lettore e, unite a una personale errata percezione del rischio e tendenza al sospetto, accendono la miccia della disinformazione che crea danni non solo al singolo ma a tutta la comunità.
"Se la Salute è un diritto e un dovere di tutti, la libertà di scelta è imprescindibile dalla consapevolezza" ci spiega Armando De Vincentiis, curatore del libroVaccini complotti e pseudoscienza” (www.c1vedizioni.com), raccontandoci di come questo libro sia nato proprio dall’esigenza di coprire i vuoti della comunicazione ed i pericoli dell’informazione fai-da-te:
“L'idea è quella di far capire su cosa si fondano le argomentazioni ideologiche e presentare, in modo semplice, le contro-argomentazioni sostenute dagli studi scientifici pubblicati su riviste autorevoli. Il libro "Vaccini complotti e pseudoscienza" evidenzia e spiega proprio il paradosso di voler credere per forza a una teoria e perché sia davvero così difficile modificare l’opinione di chi ha “deciso” che i vaccini siano pericolosi e/o la causa di determinate malattie".
"Spesso, nell’approccio di molti interventi orientati a dimostrare l’infondatezza di tali credenze, si utilizzano argomentazioni di carattere medico e giornalistico, dimenticando l’aspetto emotivo della comunicazione. Questo è un elemento chiave in grado di filtrare e stravolgere le informazioni: nonostante una corretta informazione, tale approccio appare, spesso, insufficiente. Viceversa, una comunicazione fondata sull’emotività appare più efficace" continua ancora De Vincentiis.
"Vaccini complotti e pseudoscienza sviluppa l’argomento da più prospettive, partendo da quella psicologica oltre che medica e giornalistica. Gli autori, psicologi, medici, giornalisti scientifici e neuroscienziati, affrontano il tema ad ampio spettro, non lasciando nessun vuoto e fornendo tutto ciò che è necessario per capire i vaccini, la loro non pericolosità, il perché del loro utilizzo e i rischi della mancata vaccinazione, come è nata l’origine dell’equivoco secondo il quale causano l’autismo, e, soprattutto, la paradossale attitudine e ostinazione a continuare a credere in tale equivoco e la dimensione sia emotiva che cognitiva che solidifica le errate convinzioni sui vaccini anche al cospetto delle evidenze scientifiche” conclude Armando De Vincentiis, curatore del libro "Vaccini complotti e pseudoscienza" .

giovedì 21 gennaio 2016

Vitamina C e leggende metropolitane

Roma, 21 Gennaio 2016. "Soffro di raffreddore, ho l'influenza, devo prendere la vitamina C". Quante volte abbiamo sentito questa frase,  ma e' una delle leggende metropolitane piu' diffuse. 

Numerose ricerche effettuate da prestigiosi istituti americani, la smentiscono. Assumere dosi massicce di vitamina C non serve a proteggerci dall'influenza e dal raffreddore, anzi, è un superlavoro per il rene che deve eliminarla, con qualche complicazione relativa alla formazione di ossalati, cioe' dei calcoli. 

Insomma la vitamina C in eccesso, l'organismo la elimina con la pipi'. In farmacia troviamo numerose confezioni di farmaci con aggiunta di vitamina C, addirittura fino a 1 grammo (1000 milligrammi): non servono o meglio servono a chi li produce e a chi li vende. Vero e' che la vitamina C e' fondamentale per il nostro organismo (si ricordi lo scorbuto, che colpiva i marinai dei secoli scorsi per la alimentazione a base di cibi essiccati), perche' interviene nei processi di
ossidoriduzioni, nella sintesi del collagene e nell'assorbimento del ferro, ma la dose media giornaliera e' di 60 - 70 milligrammi. 

Un'alimentazione equilibrata fornisce il necessario e un consumo giornaliero di frutta soddisfa il fabbisogno oltre a rifornirci di sali minerali.
Il piu' di vitamina C finisce nel bagno!

Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc




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mercoledì 20 gennaio 2016

Fino al 6 febbraio: Pronto Alzheimer per aiutare i familiari dei malati

In Italia sono 1.241.000 le persone con demenza; nel 2050 saranno quasi il doppio

SMS solidale al 45503, dal 17 gennaio al 6 febbraio
a sostegno di Pronto Alzheimer e dei familiari dei malati

La linea telefonica ha registrato 140.000 contatti dalla sua nascita,
di cui 4.633 solo nell’ultimo anno


02-809767 è il numero di Pronto Alzheimer, la prima linea telefonica in Italia di aiuto e consulenza per i familiari dei malati.

45503 è il numero di sms solidale che si può comporre dal 17 gennaio al 6 febbraio 2016 per sostenere questo fondamentale servizio della Federazione Alzheimer Italia, che da 22 anni è a fianco di malati e familiari per farli sentire meno soli.

L’Alzheimer è la più comune causa di demenza: ne rappresenta infatti il 60% dei casi.
E nel mondo si stima - secondo l’ultimo Rapporto Mondiale Alzheimer, datato settembre 2015 - che siano 46,8 milioni le persone affette da una forma di demenza.
Si calcola che in Italia la demenza colpisca 1.241.000 persone, che diventeranno 1.609.000 nel 2030 e 2.272.000 nel 2050. I nuovi casi nel 2015 sono 269.000 e i costi ammontano a 37.6 miliardi di euro.

Una malattia dunque in continuo, costante e preoccupante aumento, registrato anche attraverso il servizio di Pronto Alzheimer. Solo nell’ultimo anno (dal 1° gennaio al 13 dicembre 2015) le richieste di aiuto giunte alla linea telefonica sono 4.633; nel complesso dei 22 anni di vita di Pronto Alzheimer, le chiamate arrivate da tutta Italia e a cui è stata data una risposta, un consiglio, un’indicazione sono 140.000.

Per sostenere e potenziare il servizio, la Federazione Alzheimer ha quindi avviato una campagna solidale, con cui si possono donare 2 euro, con un sms o una chiamata, dal 17 gennaio al 6 febbraio.

Nel dettaglio, Pronto Alzheimer fornisce informazioni sulla malattia di Alzheimer e la sua gestione, consulenze legali, previdenziali, psicologiche, sociali e di terapia occupazionale (per suggerire le strategie che possono semplificare le attività di vita quotidiana); segnala le strutture sanitarie e sociali adeguate, invia materiale illustrativo e informativo.
Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18 (negli altri orari e durante il fine settimana risponde una segreteria telefonica) ed è gestito da una struttura dedicata composta da 2 persone affiancate da volontari.

“Dal 1993 noi della Federazione Alzheimer Italia operiamo per migliorare la qualità di vita dei malati e delle loro famiglie” - commenta la presidente Gabriella Salvini Porro - “Pronto Alzheimer è un servizio fondamentale che non faremo mai mancare a chi possiamo dare la forza di non essere soli”.


Numero di SMS solidale: 45503. Periodo: dal 17 gennaio al 6 febbraio 2016.
Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari personali TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile, CoopVoce e Tiscali. Sarà di 2 euro anche per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa Vodafone e TWT; sarà invece di 2/5 euro con chiamata da rete fissa Telecom Italia, Infostrada, Fastweb e Tiscali.

La malattia di Alzheimer - Demenza è un termine usato per descrivere diverse malattie che comportano l’alterazione progressiva di alcune funzioni (memoria, pensiero, ragionamento, linguaggio, orientamento, personalità e comportamento) di severità tale da interferire con gli atti quotidiani della vita. La demenza non ha confini sociali, economici, etnici o geografici. La malattia di Alzheimer è la più comune causa di demenza (rappresenta il 60% di tutti i casi). È un processo degenerativo che colpisce progressivamente le cellule cerebrali, provocando quell’insieme di sintomi che va sotto il nome di “demenza”, cioè il declino progressivo e globale delle funzioni cognitive e il deterioramento della personalità e della vita di relazione. Il Rapporto Mondiale Alzheimer 2015 rileva che ci sono nel mondo 46,8 milioni di persone affette da una forma di demenza (nel 2010 se ne stimavano 35 milioni), cifra destinata quasi a raddoppiare ogni 20 anni. I nuovi casi di demenza sono ogni anno oltre 9,9 milioni, vale a dire un nuovo caso ogni 3,2 secondi. In Italia si stima che la demenza colpisca 1.241.000 persone (che diventeranno 1.609.000 nel 2030 e 2.272.000 nel 2050). I nuovi casi nel 2015 sono 269.000 e i costi ammontano a 37.6 miliardi di euro.

Federazione Alzheimer Italia, rappresentante unico per l’Italia di Alzheimer’s Disease International (ADI), è la maggiore organizzazione nazionale non profit dedicata alla promozione della ricerca medica e scientifica sulle cause, la cura e l’assistenza per la malattia di Alzheimer, al supporto e sostegno dei malati e dei loro familiari, alla tutela dei loro diritti in sede sia amministrativa sia legislativa. Riunisce e coordina 47 associazioni che si occupano della malattia e opera a livello nazionale e locale per creare una rete di aiuto intorno ai malati ed ai loro familiari. www.alzheimer.it - www.facebook.com/alzheimer.it - https://twitter.com/alzheimeritalia

Chirurgia estetica, aggiornate le linee guida Aicpe: tutte le indicazioni e le regole per i principali interventi

Novità sulle tecniche e aggiornamenti: «Le linee guida Aicpe descrivono modus operandi, vantaggi e limiti dei principali interventi estetici e sono diventate un punto di riferimento anche in Tribunale». 
Anche l'Isaps, Associazione mondiale di chirurgia estetica, utilizzerà le linee guida italiane per la preparazione di un documento analogo internazionale


A due anni dalla prima pubblicazione, l'Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (Aicpe) pubblica un aggiornamento delle linee guida che descrivono i principali interventi di chirurgia estetica. «Le linee guida Aicpe, pubblicate la prima volta a ottobre 2013, costituiscono il primo e unico esempio in Italia di compendio di raccomandazioni comportamentali in chirurgia estetica. Adesso abbiamo voluto aggiornare lo scritto, sottoporlo a un'accurata revisione e operare le necessarie modifiche per attualizzarlo e renderlo ancora più utile e valido per addetti ai lavori e pazienti» dice il presidente Aicpe, Mario Pelle Ceravolo. La nuova edizione è allegata al numero di dicembre della rivista Minerva Medica.

Seguendo le indicazioni del Ministero della Salute, le linee guida sono utilizzate non solo da medici e pazienti, ma anche dai tribunali nella valutazione della responsabilità professionale dei chirurghi plastici. «In questi due anni le linee guida sono state consultate da medici legali e magistrati, aiutando a fare chiarezza giuridica in molti processi a carico di chirurghi plastici – spiega Pelle Ceravolo -. Non solo: l'International Society of Aesthetic Plastic Surgery (Isaps) ha richiesto le linee guida italiane, che saranno utilizzate per la preparazione di un documento analogo di uso internazionale da diffondere a tutte le società di chirurgia plastica estetica mondiali».

Da qui la necessità di rivedere il documento, in modo che sia sempre aggiornato con le novità tecniche e le ultime scoperte scientifiche: ad esempio sono state introdotte modifiche per la liposuzione, intervento per l'eliminazione del grasso in eccesso che risulta il più praticato in Italia, alla luce delle nuove tecniche laser e di radiofrequenza, e per il lipofilling, ossia il trapianto di grasso, per cui sono state aggiunti degli accorgimenti su come perfezionare il processo per avere un risultato di attecchimento migliore.

Obiettivo del documento è condividere le raccomandazioni sviluppate sistematicamente, sulla base di conoscenze continuamente aggiornate e valide, con lo scopo di rendere appropriato, e con un elevato standard di qualità, l'atto chirurgico.

Il testo è stato rivisto da Roberto Bracaglia, chirurgo plastico già primario al Policlinico di Roma e docente all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, con una vasta esperienza in campo medico-legale, con la coordinazione di Gianluca Campiglio, membro del direttivo Aicpe e segretario di Isaps, Associazione mondiale di chirurgia estetica. «Le linee guida sono state realizzate in base all'esperienza di specialisti che da anni si dedicano solo all'aspetto estetico della chirurgia plastica – prosegue Campiglio -. Si spiega non solo come eseguire un intervento, ma anche i limiti di ciascuna operazione e l'eccesso di aspettative del paziente, che spesso è la principale controindicazione a operare».

Qualche esempio? È bene ricordare che è sempre raccomandata la presenza dell'anestesista, tranne per gli interventi più semplici e limitati effettuabili in anestesia locale. Con la blefaroplastica, il ringiovanimento dello sguardo, non è possibile eliminare tutte le rughe o le pieghe della cute palpebrale e nemmeno le occhiaie, che anzi aumentano se ci si espone al sole nei primi tre mesi dopo l'operazione. Per quanto riguarda il lifting del viso la controindicazione principale è l'eccesso di attese del paziente che non può pensare di ritrovare la freschezza dei vent'anni. La sala operatoria resta l'unica soluzione per chi vuole ringiovanire il volto: lipofilling, filler e botulino possono migliore l'aspetto del viso in casi di invecchiamento non troppo avanzato, ma non hanno effetti sul rilassamento dei tessuti, in particolare per mandibole e mento. Anche per la rinoplastica, il rimodellamento del naso, la sola alternativa percorribile è il bisturi,  anche se per difetti moderati si possono usare lipofilling e filler. Nessuna speranza, invece, per chi ha la punta del naso con la cute grossa e spessa: resterà sempre bulbosa anche con l'intervento, in quanto mantiene la memoria della forma. Per la liposuzione, invece, il paziente ideale è un paziente normopeso con accumuli localizzati. Se la pelle è poco elastica o sovrappeso c'è la possibilità di avere risultati meno validi, e l'indicazione è non aspirare più del 7% del peso del paziente: percentuali maggiori sono possibili solo dopo aver valutato le condizioni della paziente e ricoverandolo in una struttura protetta.

 

AICPE. L'Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica (www.aicpe.org), l'unica in Italia dedicata esclusivamente alla chirurgia estetica, è nata nel settembre 2011 per dare risposte concrete in termini di servizi, tutela, aggiornamento e rappresentanza. Ad AICPE, gemellata con l'American Society for Aesthetic Plastic Surgery (ASAPS), la più importante società di chirurgia estetica al mondo, hanno aderito oltre 250 chirurghi in tutta Italia. Membri Aicpe possono essere esclusivamente professionisti con una specifica e comprovata formazione in chirurgia plastica estetica, accomunati da un codice etico comportamentale che li distingue dentro e fuori la sala operatoria. L'associazione ha elaborato e pubblicato le prime Linee Guida del settore, consultabili sul sito internet, che stabiliscono i fondamentali parametri operativi dei principali interventi. Scopo di AICPE è tutelare pazienti e chirurghi plastici: disciplinando l'attività professionale con riferimento sia all'attività sanitaria, sia alle norme etiche; rappresentando i chirurghi plastici estetici nelle sedi istituzionali, scientifiche, tecniche e politiche per tutelare la categoria e il ruolo; promuovendo la preparazione culturale e scientifica.




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